Nel mito greco Tartaro (in greco Τάρταρος) era il luogo dove le anime si trovavano prima di entrare nell’Ade. Questo luogo tenebroso viene descritto da Esiodo nella sua Teogonia: “Tartaro oscuro sotto la terra:
“Se un’incudine di bronzo cadesse dal cielo, dopo nove notti
e nove giorni, al decimo arriverebbe a terra
– e così è profondo sotto la terra anche il Tartaro oscuro,
che se un’incudine di bronzo cadesse dalla terra, dopo nove notti
e nove giorni, al decimo arriverebbe al Tartaro”.
Questo rende l’idea di come questo luogo fosse concepito come profondo ed oscuro nella mitologia greca. Secondo la leggenda, è nel Tartaro che Zeus rinchiuse i Titani dopo averli sconfitti nella Titanomachia. Il Tartaro nella visione greca è una parte dell’Ade, il regno degli Inferi, dove andavano le anime dei defunti sepolti. Si tratterebbe di una enorme voragine buia, dove venivano relegate le anime delle creature malvagie: per esempio, Sisifo, o Tantalo vennero rinchiusi qui dagli dei per sottostare ai supplizi eterni.
Dal Tartaro si sono generati degli esseri mostruosi, come i giganti, o come Echidna e Tifone. Anche Virgilio ricorda l’esistenza del Tartaro come sezione degli inferi, assieme ai Campi Elisi. La parola Tartaro viene indicata anche nella Bibbia.